Oggi abbiamo il piacere di intervistare Gerg Tamasi, SEO e eCommerce specialist e co-founder di Ensolab, SEO & digital agency. Con una brillante carriera ventennale nel settore della vendita di prodotti e servizi tramite la domanda consapevole, Gerg rivolge le sue attenzioni lavorative ad aziende, imprenditori, manager e professionisti desiderosi di incrementare la propria visibilità online e accrescere le proprie vendite. Quale migliore occasione di generare maggiore informazione e consapevolezza su questa professione? Nel corso di questo articolo conosceremo meglio Gerg e scopriremo alcuni interessanti “dietro le quinte” del suo lavoro di consulente e formatore.
Puoi raccontarci brevemente il tuo percorso professionale e come sei diventato un SEO specialist?
“Ho iniziato la mia carriera professionale nel 2002. All’epoca non esisteva un percorso formativo mirato. Facendo ricerche, attraverso il “fai da te” e sbattendo la testa diverse volte, ho iniziato a gestire i primi clienti a livello professionale. Mi sono formato sporcandomi le mani e sperimentando. È sempre stato un confronto, più che formazione vera e propria. Questo perché sono partito in anni non sospetti, quando si sperimentava ancora tutto e ho mantenuto questa abitudine fino a oggi: sperimento sempre cose nuove per scoprire delle nicchie di mercato, settore o professione ancora inesplorate e che però funzionano molto bene”.
Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nel campo della SEO e come le hai superate?
“Di sfide ce ne sono sempre: è un continuo sperimentare e una continua sorpresa. Negli anni ci sono stati tanti progetti, anche molto grandi, nel corso dei quali si sono presentate delle difficoltà determinate da perdite significative a livello di indicizzazione da parte dei clienti. Erano perdite dovute a una penalizzazione da parte del motore di ricerca Google. Questo scatena ogni volta il panico. Io, subentrando in un secondo momento, miracoli naturalmente non posso farne. Però, una delle sfide più grandi che sono riuscito e riesco a superare è la penalizzazione da parte di Google. Solitamente i clienti mi chiamano quando è ormai troppo tardi, ma io riesco comunque a intervenire e con il giusto periodo di tempo riesco a riportare il portale web a un ottimo posizionamento in organico SEO”.
Puoi condividere un esempio di una campagna SEO di successo che hai seguito?
“Una delle tante, relativamente recente, è stata riportare il sito di Yamaha Motor Italia su un ottimo posizionamento organico SEO. In un anno il sito ha registrato un aumento del 50% delle impressioni e del 66,67% dei click. Siamo riusciti a ottenere questi risultati perché abbiamo implementato tutta una serie di tecniche in ottica SEO sui portali Yamaha, sia Corporate che Dealer Concessionarie, che ha portato a un aumento del traffico significativo su tutta la rete”.
Quali ritieni siano le principali tendenze SEO per il 2024?
“Le sfide sono continue, ma ancora di più rispetto a prima il focus è sui contenuti di alta qualità e sull’esperienza dell’utente (UX). Importante è scrivere articoli di altissima qualità. La sfida con l’intelligenza artificiale diventa sempre più complessa. Bisogna utilizzare l’intelligenza artificiale in modo intelligente per la SEO. Tutti noi conosciamo i principali tool di intelligenza artificiale, ma bisogna sempre metterci la propria testa. Questo è molto importante, perchè in ottica SEO un copia-incolla non funziona per i contenuti testuali. Un’altra tendenza significativa è la ricerca vocale. Moltissime persone la compiono ed esserci come posizionamento sulla ricerca vocale diventerà sempre più fondamentale. Anche i video in ottica SEO, che accompagnano i contenuti e li spiegano, possono aiutare moltissimo il loro posizionamento. Sicuramente i social media possono accompagnare la SEO, anche se non sono fondamentali per la domanda consapevole. Un contenuto deve essere linkato sui social media, però, in modo naturale. Le forzature ormai vengono scoperte dai motori di ricerca. Altre novità sono quelle continue di Google, Bing e degli altri motori di ricerca, che sono in progressiva evoluzione”.
Come pensi che l’intelligenza artificiale influenzerà la SEO nei prossimi anni?
“L’intelligenza artificiale influenzerà senz’altro la SEO nei prossimi anni, perché i contenuti sono sempre più accessibili a tutti. Tuttavia, proprio in questo momento, diventa fondamentale riprendere in mano la scrittura realizzata dalla persona. Se tutti noi possiamo creare contenuti come vogliamo, sarà sempre più l’esperienza umana a fare la differenza. Sono fermamente convinto del fatto che l’intelligenza artificiale vada benissimo per accompagnare una strategia. Questo in futuro peserà, perchè, se tutti ne avranno l’accesso, tutti creeranno contenuti e a fare la differenza saranno quelli di qualità, che presentano una cifra distintiva di natura emotiva ed esperienziale. Solo una persona può mettere qualcosa di proprio in un contenuto. In futuro, sulla base di quello che vedo, non si saprà più discernere il vero dal falso. La presenza di una persona dietro a un contenuto farà sì che questo abbia valore. L’intelligenza artificiale darà comunque un contributo immenso alla ricerca di contenuti e a fare in modo di orientarci meglio al loro interno. Tuttavia, penso che l’uomo avrà sempre una marcia in più”.
Quali differenze ravvisi tra le strategie SEO di tendenza in Italia e quelle all’estero?
“Le regole bene o male sono le medesime. È ovvio che ogni popolo e ogni zona geografica abbiano una propria forma di comunicazione. Ad esempio, in Asia, ci sono dei siti molto pasticciati, laddove invece in altre parti del mondo sono molto minimal. Ci sono anche tendenze diverse all’interno dell’Europa: ci sono Stati in cui è ammesso un testo molto corposo, lungo e dettagliato e contesti in cui i contenuti vengono spezzettati e scritti in micro-argomenti separati. Bisogna studiare bene la zona in cui si va a lavorare, perché può incidere tantissimo sulle tendenze e abitudini locali. Non si può pensare di applicare la SEO valida in Italia altrove, pensando sia universalmente efficace. Bisogna sempre partire da una ricerca di mercato e da un’analisi sui portali che funzionano bene nel settore in cui il cliente desidera posizionarsi e da lì escogitare una strategia mirata per quella categoria in quel Paese specifico”.
Quali sono secondo te le prime tre cose che un’azienda dovrebbe fare per ottimizzare il proprio sito web per la SEO?
“Uno dei primi errori che vedo è che molte piccole-medie aziende italiane tendono a internazionalizzarsi, inserendo semplicemente la bandierina inglese o francese sul menù, senza alcun reale accorgimento in ottica SEO per quel Paese specifico. Quello che consiglio alle aziende che vogliono esportare i loro prodotti è di realizzare un portale settato e posizionato ad hoc per il Paese di riferimento. In questo senso, trovo utile aggiungere un numero di telefono locale e fare in modo che ci sia un indirizzo e-mail in cui si risponde nella lingua dell’utente. Un altro errore che ravviso spesso, commesso dalle aziende che già fanno SEO, è che i metadati (meta title e meta description) dei portali web non sono compilati in modo corretto. A volte non c’è il giusto equilibrio fra link interni e link esterni oppure il portale viene pasticciato con contenuti che non sono pertinenti al 100% o correlati ad altri che spiegano nello specifico quello che il cliente vuole indicizzare e posizionare. Sono talvolta errori banali, che però compromettono il posizionamento reale dei portali web”.
Quali strumenti SEO consideri indispensabili per un SEO specialist e perché?
“Gli strumenti che reputo fondamentali sono Google Tag Manager, un contenitore in cui si possono inserire tutti i dati ricavati da Google Analytics e Microsoft Clarity, entrambi essenziali per il tracciamento degli utenti e del tempo di permanenza sul sito. Questi sono tutti dati che mi servono per tracciare a fondo ciò che sta avvenendo sul sito. Microsoft Clarity è molto importante, perché mi permette di vedere la registrazione degli schermi degli utenti. In questo modo riesco a comprendere visivamente, al di là dei dati statistici, quali siano i loro comportamenti. Questo diventa fondamentale in ottica SEO perché più tempo trascorrono sul portale web dei miei clienti meglio è per me. Naturalmente non devono perdere tempo, ma devono compiere una navigazione di qualità. Se sono clienti in target e qualificati, Google tenderà a posizionare sempre di più il portale per quel tipo di target. Google Search Console e Bing Webmaster Tools sono entrambi importanti per vedere le ricerche, gli errori e i dati più strutturali all’interno del portale web. Altri tool fondamentali sono in Italia SEOZoom, per compiere ricerche sulle parole chiave, e su scala internazionale Semrush, che permette di avere in ottica SEO un tracciamento a lungo termine delle parole chiave da scegliere e cognizione di come strutturare il proprio sito”.
Puoi suggerire alcune risorse (blog, libri o corsi) per chi vuole approfondire le proprie conoscenze in ambito SEO?
“Consiglio vivamente i corsi di Lacerba (SEO, SEM e Google Ads), che sono strutturati molto bene per imprenditori, professionisti e per chi sta imparando. Sono corsi di altissima qualità, tenuti direttamente da professionisti del settore. Successivamente alla frequenza di questi corsi, una risorsa imprescindibile è costituita dai certificati Google (Analytics, Ads e altri). Sono fondamentali perché permettono di imparare direttamente online e di diventare competente nell’indicizzare il proprio portale. L’esperienza fa sempre la differenza. Una persona che ha più esperienza ha più occhio e riesce a dare più consigli. Questo, però, può essere un ottimo inizio. Un altro discorso fondamentale è imparare facendo. Se segui il corso a livello didattico cogli quello che è il contorno, ma mettendo le mani in un progetto scopri che ci sono sempre tante sfaccettature che possono essere apprese solo “facendo”. Noi con Ensolab organizziamo corsi dal vivo e da remoto. Non si tratta di corsi online semplicemente registrati: la persona a distanza può collegarsi ed essere seguito singolarmente da un insegnante, in formula one to one. Questo assicura di essere seguiti dal proprio tutor dall’inizio alla fine del percorso. Implementiamo questi corsi da tanti anni e abbiamo formato tante aziende, tanti professionisti e tanti studenti che volevano imparare queste tecniche. Ci sono tanti clienti che hanno piccole-medie imprese (da dieci a cento dipendenti), la cui dirigenza vuole comprendere le metriche di valutazione e come agire, perché, anche se poi delega questo tipo di attività, desidera esercitare un controllo su esso. Anche tantissimi dirigenti e amministratori delegati di grandi aziende hanno seguito i nostri corsi per imparare qualcosa di nuovo e strategico, il cui fine ultimo è ricevere il contatto in target e qualificato per il proprio business”.
Quali sono le prime tre cose che secondo te un’azienda dovrebbe fare per ottimizzare il proprio sito web in ottica SEO?
“Prima di tutto ci deve essere un focus, quindi l’azienda deve effettuare una ricerca di mercato per comprendere chi siano i suoi clienti ideali (buyer personas), che potrebbero o possono, attraverso la domanda consapevole, contattarla. Ricordiamo che la SEO serve a ricevere contatti e aumentare il proprio fatturato. Ci sono aziende che con la SEO fanno l’intero fatturato di un anno. Questo lo ritengo fondamentale perché ancora oggi il suo potenziale viene molto spesso ignorato dalle aziende. È un peccato, perché perdono un sacco di fatturato. In secondo luogo, deve avere un portale reattivo e ottimizzato in ottica SEO e a livello di UX, cioè del design e della grafica. Tutti i particolari devono essere settati in modo corretto. In terza e ultima istanza, oltre a proporre contenuti di qualità, che portino un valore aggiunto alle persone che li leggono, deve garantire al cliente anche un’assistenza a livello commerciale e post-vendita. Questo diventerà sempre più importante in ottica SEO, perché, anche se si potrebbe pensare che ne sia fuori, in realtà non è così, è un tutt’uno. Quando i clienti vengono serviti e trattati bene, il passaparola gira molto velocemente e quest’ultimo fa sì che anche altre persone digitino sul motore di ricerca il nome del brand o del prodotto dell’azienda che si va a posizionare. Questo fornisce un contributo inestimabile in ottica SEO, perchè il motore di ricerca rileva che quel prodotto sia allacciato ad uno specifico brand: basti pensare ai prodotti che chiunque ogni giorno chiama con il nome di un marchio senza accorgersene, come “scottex” per la carta da cucina, “scotch” per il nastro adesivo, “fichter” per il tassello per il fissaggio di oggetti al muro o il “post-it” per il foglio di carta con una striscia di colla sul retro. Questo non è possibile in tutti i settori, però, quando il motore di ricerca rileva che il nostro è il marchio più pertinente per un determinato tipo di ricerca, abbiamo vinto. Riceveremo, infatti, sicuramente più contatti e target più qualificati, che diventeranno con buona probabilità potenziali clienti, che spetta a noi convertire”.
Quali sono i vantaggi di collaborare con un’agenzia SEO rispetto a gestire la SEO internamente?
“Il principale vantaggio è che l’imprenditore e l’azienda possono occuparsi esclusivamente del loro business e delegare esternamente a un team di esperti la gestione del portale in ottica SEO, al fine di portare clienti e aumentare il fatturato. Noi siamo partner di diverse aziende tecnologiche e riusciamo ad avere un rapporto diretto con la modalità attraverso cui strutturare meglio in ottica SEO il portale dei clienti. La differenza fra noi e tanti altri è che tutti gli strumenti che utilizziamo per il cliente sono del cliente. Facciamo in modo che tutto sia delegabile, scalabile e duplicabile. Se il cliente un giorno decide di spostare internamente il reparto SEO, può farlo, perché tutto ciò che facciamo è documentato, per cui non rischia di perdere delle informazioni strada facendo”.
Quali sono a tuo avviso i criteri principali che un’azienda dovrebbe considerare quando sceglie un’agenzia SEO?
“La mossa vincente è scegliere una persona che abbia molta esperienza e che vanti una comunicazione diretta con l’azienda. L’esperienza del team e della persona che seguirà il progetto è un parametro determinante. Soprattutto negli ultimi anni ci sono tanti fuffa-guru o grandissime aziende che si occupano di SEO senza avere il contatto con l’azienda. Consiglio in primo luogo di conoscere la persona che si occuperà della SEO e di valutarne la competenza. Bisogna dialogare con colui che detiene la direzione strategica all’interno del team ed evitare completamente persone che hanno poca esperienza o aziende che forniscono esclusivamente il contatto del commerciale o dell’account”.
Puoi condividere un ultimo consiglio con chi si sta avvicinando oggi all’ambito della SEO?
“Al giorno d’oggi c’è tantissima formazione. Non si parte svantaggiati com’è accaduto a me più di vent’anni fa. Il mio primo consiglio è quello di seguire un corso SEO, come quello di Lacerba.io: ce ne sono tanti e si può decidere quale frequentare. In secondo luogo, suggerisco di affiancarsi ad un’agenzia come la nostra, per realizzare e seguire i primi progetti in ottica SEO. Si parte sempre dai piccoli progetti, per poi arrivare a quelli medio-grandi. Infine, consiglio di iniziare a fare: una volta che si ha la base della struttura, facendo si impara. Bisogna sempre aggiornarsi e confrontarsi con colleghi e persone senza esperienza. Anche avere un ascolto attivo è vantaggioso in quest’ambito, perché dall’ascolto nascono delle idee molto utili e importanti per le aziende e per il professionista che sta apprendendo questo mestiere. È un lavoro molto bello e stimolante, per nulla noioso, perchè c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Questo è il percorso che io consiglio vivamente. Nel mentre, si possono intraprendere esperienze che possano portare il SEO specialist ad avere una specializzazione ancora maggiore, come corsi di marketing e vendita. Questo è fondamentale secondo me per formare un SEO in modo efficace. Una persona che intraprende questa carriera deve capire esattamente perché fa questo mestiere: non soltanto per indicizzare e posizionare un portale web, ma anche per far aumentare il fatturato di un’azienda, qualcosa di molto delicato dietro la quale vi è una stabilità, persone che lavorano, famiglie e bambini. Per cui, dietro questa professione vi sono grandi responsabilità. Bisogna prendere questo lavoro a cuore, agire con passione e godere di una certa sensibilità”.
Ringraziamo Gerg Tamasi per essersi raccontato in modo così generoso e particolareggiato e per i preziosi consigli professionali dispensati. Se desideri saperne di più sul campo della SEO e prendere contatto con Ensolab per una consulenza contattaci attraverso l’apposito form presente sul sito ufficiale.