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Ugc: che cosa sono e come gestirli

Ugc: che cosa sono e come gestirli

Ugc. Se ne sente parlare e sembra proprio che rappresentino una crescita all’interno del mondo del web.

Ma che cosa sono gli UGC?

La sigla sta per User Generated Content, che in italiano si traduce con “contenuti generati dagli utenti“.

Rientra per definizione tra gli UGC qualsiasi forma di contenuto (testo, post, immagini, video, recensioni) creato in modo spontaneo dai singoli utenti (e non da brand, né direttamente, né dietro pagamento) che liberamente interagiscono con i contenuti di un sito.

Gli UGC possono diventare una risorsa preziosa, poiché possono creare coinvolgimento e fiducia nei lettori, ma se non gestiti nel modo corretto possono rivelarsi al contrario un problema.

Tuttavia, con i consigli giusti, questi contenuti possono essere sfruttati a vantaggio del business e del brand.

Con gli User Generated Content l’utente diventa soggetto attivo della comunicazione: il suo contributo rappresenta un’azione di supporto, menzione o reclamo rispetto a prodotti, servizi, articoli, notizie o direttamente un brand nella sua interezza, sfruttando alcuni canali a sua disposizione, social in primis, ma anche siti ufficiali o blog.

Il successo degli UGC sta proprio in questo: sono spontanei, gratuiti e risultano più interessanti e coinvolgenti per il pubblico, che li ritiene più autentici e affidabili rispetto a post sponsorizzati o affidati a influencer.

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La storia degli User Generated Content

Di UGC si inizia a parlare intorno al 2005, ma è solo dopo il boom dei social, Facebook in primis, che si fanno davvero largo nella comunicazione digitale.

Prima dei social, infatti, gli utenti avevano un ruolo puramente passivo, da fruitori di contenuti creati e imballati dai siti, con quasi nessuna possibilità di interazione diretta.

L’evoluzione tecnologica da un lato (lo smartphone è uno strumento centrale per la produzione di questi “contenuti dal basso”) e l’interesse nel pubblico dall’altro spingono alla diffusione degli UGC, e quindi alla creazione di testi, foto e video da parte di persone comuni.

Aziende e brand hanno capito la necessità di includere attivamente gli utenti nella loro comunicazione, per costruire insieme a loro un significato condiviso e partecipato attorno a prodotti e servizi, ma anche più in generale intorno al concetto stesso del brand e alla sua immagine.

Caratteristiche tecniche 

Sono diverse le caratteristiche distintive degli User Generated Content rispetto ai contenuti classici:

1. sono pubblici, ovvero forniti attraverso piattaforme pubbliche e non sistemi privati (come sms e chat)

2. sono originali, cioè creati al di fuori delle classiche logiche di produzione dei contenuti, e quindi non da agenzie, redazioni o professionisti

3. sono creativi, infatti anche quando si rifanno a idee già patrimonio comune, la peculiarità di chi produce UGC sta nell’aggiungere sempre qualcosa di nuovo

4. sono gratuiti e spontanei e grazie ai nuovi strumenti digitali sono facili sia da creare, non richiedendo competenze specifiche e precise, che da fruire per il pubblico.

 

L’uso di UGC su un sito

Parlando più specificamente dell’utilizzo di User Generated Content all’interno dei siti, ci sono vari “modi” in cui si può scegliere di aprire al contributo spontaneo di lettori:

  • Commenti. Forse lo spazio più frequente in cui si trovano contenuti generati dagli utenti, che possono essere coinvolti nel commentare le notizie pubblicate, stimolando la partecipazione anche di altre persone.
  • Recensioni e Testimonianze. La riprova sociale può essere affermata anche e soprattutto con le recensioni in calce alla specifica pagina del prodotto, e possono essere uno strumento importante per incentivare l’interesse su quell’oggetto o servizio.

 

Ugc e marketing digitale

Diversi studi rivelano che i contenuti generati dagli utenti sono considerati dagli altri clienti un ottimo metodo per scoprire nuovi prodotti e, in termini pratici, si stima un incremento superiore al 20% delle conversioni web quando i siti presentano UGC, grazie soprattutto al fatto che circa 9 persone su 10 affermano di fidarsi con maggiori probabilità di una raccomandazione di un’altra persona vera rispetto a ciò che legge in contenuti brandizzati.

Volendo semplificare, oggi le persone non si fidano di marketer e influencer, ma (al massimo) di altre persone reali e sono diventate sempre più capaci di distinguere i messaggi spontanei da quelli artefatti.

Pertanto, non si possono più considerare i clienti come consumatori passivi guidati da pubblicità “vecchio stampo” e statiche, come spot televisivi o cartelloni, perché oggi l’utente sa e vuole scegliere attivamente.

UGC e SEO

Tutti gli UGC possono portare benefici anche in ottica SEO, perché potrebbero fornire ai crawler di ricerca più contesto e maggiori informazioni per capire di cosa trattano le pagine e quanto sono pertinenti alla query di un utente.

Tuttavia, esistono anche degli svantaggi e dei rischi legati agli UGC.

Possono, infatti essere di bassa qualità, spam, duplicati da altri siti e ridondanti.

Ogni tipo di User Generated Content può rivelarsi pericoloso per la SEO, con effetti specifici: ad esempio, le recensioni possono rivelare una valutazione media bassa per i servizi o i prodotti serviti, che può diventare un campanello d’allarme per potenziali clienti e utenti; i forum di discussione e le sezioni di domande e risposte possono essere prese d’assalto da spammer o da utenti che creano discussioni ridondanti, generando un impatto negativo sulla SEO e sull’esperienza utente. Simili i problemi con i commenti, terreno di caccia di spammer che tentano di incanalare il traffico altrove fuorviando il pubblico.

La maggior parte di questi svantaggi si superano con un’attività di gestione degli UGC, lavorando per eliminare lo spam, moderare e valutare i contenuti prima della pubblicazione (anche con sistemi automatizzati) o impostare appositi comandi per i crawler, ma l’effettivo effetto positivo sulla SEO degli User Generated Content va in definitiva valutato rispetto alle dimensioni del sito, alle sue caratteristiche e allo sforzo necessario per seguire tutti questi aspetti.

Un’analisi preventiva è, pertanto, fondamentale prima di decidere se aprire il proprio sito agli UGC.

Il consiglio è quello di affidarsi a professionisti che sappiano guidare e indirizzare nel modo corretto.

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