Keyword: che cosa è e come funziona per la SEO

Ogni tanto va fatto. Trattare temi più “semplici” e basici delle attività online e del lavoro SEO. In questo specifico caso, il topic è prorpio la keyword, il suo significato, il suo ruolo, ma anche l’importanza delle parole chiave all’interno di una strategia SEO e quali sono le tipologie e le varietà di keywords che si possono intercettare e utilizzare per cercare di ottenere posizionamento su Google, conversioni e risultati concreti.

Che cos’è una keyword o parola chiave

Come in molti ambiti della SEO (e di tutto ciò che concerne l’innovazione), anche nella lingua italiana si utilizzano termini coniati o adattati dall’inglese americano, che si rivelano spesso molto più diretti e significativi.

Ciò premesso, una keyword è semplicemente una parola chiave, o più specificamente uno o più termini che sono associati a un concetto o richiesta particolare e che rispondono (non necessariamente in maniera identica) a una domanda fatta dagli utenti attraverso un motore di ricerca.

Keyword: significato per i motori di ricerca

Più specificamente, keyword o key è qualsiasi termine che l’utente inserisce nella casella “cerca” di Google o di un altro motore di ricerca (e che si chiama precisamente query, ovvero letteralmente domanda).

Questa diventa appunto la chiave per eseguire una ricerca che dà vita a una pagina dei risultati in cui sono elencati i siti web (tra quelli indicizzati, cioè già presenti nella memoria del sistema) in un ordine che rispecchia la pertinenza alla query stessa, percepita sulla base dei criteri dello specifico algoritmo di ricerca.

Possiamo considerare una parola chiave ogni query cercata su un motore di ricerca, formata da una singola parola o da frase complessa.

A che cosa servono le SEO keywords

Le keywords sono quindi i primi segnali letti dai motori di ricerca per la scansione di un sito e delle sue pagine, nonché lo strumento con cui Google indicizza e posiziona i contenuti sulla base dei suoi fattori di ranking. Le parole chiave svolgono quindi un ruolo fondamentale per l’ottimizzazione SEO di un sito, perché utili a intercettare il traffico proveniente dalla ricerca organica sui motori di ricerca e i clic degli utenti interessati a consultare le informazioni relative alla query di interesse.

Keyword e query sui motori di ricerca

In ambito SEO esistono varie teorie rispetto alla keyword e all’importanza di trovare l’exact match, ovvero la corrispondenza perfetta tra la query dell’utente e la parola chiave contenuta nel testo.

Grazie alle evoluzioni dell’algoritmo di Google è possibile posizionarsi anche con parole chiave correlate, sinonimi e semanticamente legate alla ricerca, se rispondono al search intent della persona che lancia la query.

In altri termini, fino a qualche anno fa la keyword research – il processo di ricerca delle parole chiave migliori da usare all’interno di contenuti e siti per ottenere visibilità su Google – si basava semplicemente sull’analisi di parametri quantitativi come volume di ricerca, CPC, difficulty etc; oggi si preferisce un approccio qualitativo, fondato sull’individuazione del miglior contesto e sulla comprensione di ciò che vogliono davvero le persone e di ciò che si aspettano di trovare all’interno di una pagina web.

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Tipologie di keyword

La più nota è quella specifica, detta focus keyword, composta da un solo termine, che detiene un alto volume di ricerca e un altrettanto alto livello di concorrenza: sono parole chiave molto specifiche e secche, che da sole però non bastano a produrre gli effetti sperati in ottica di rendimento del sito.

Di questo primo gruppo di parole chiave fanno parte anche le cosiddette vanity keyword: si tratta di SEO keyword composte generalmente da uno o due termini al massimo, che hanno un volume di ricerca medio e mensile molto alto e appaiono allettanti solo in apparenza. Queste parole chiave descrivono in modo generico il topic del sito e i prodotti venduti nell’eCommerce, attirando traffico poco qualificato e generando dunque un tasso di conversione basso: posizionarsi con una vanity keyword non offre benefici concreti alla conversione in vendite o all’aumento dei lettori del sito, ma serve solo a enfatizzare “la vanità” del sito (e dei clienti che commissionano lavori SEO) con grandi numeri che non si traducono in grandi risultati economici. Anzi, c’è il rischio che posizionarsi per una vanity keyword possa incrementare la frequenza di rimbalzo, perché l’utente potrebbe abbandonare subito la pagina del sito senza interagire se la ritiene scarsamente interessante e poco centrata sul suo intento di ricerca.

Le keyword a coda media e le long tail keywords

In una strategia SEO pianificata per l’ottimizzazione delle keyword, dunque, è consigliabile concentrarsi sulle stringhe più lunghe di parole chiave, ovvero sulle “code”: pur avendo volumi di ricerca inferiori rispetto alle parole di testa (che in questo caso possiamo definire “short tail keyword“), si abbassa anche la concorrenza e si definisce meglio il topic della pagina, intercettando in maniera più specifica il search intent degli utenti e le loro intenzioni di acquisto.

Le keyword in una pagina: principali, secondarie e correlate

Nell’ottica di ottimizzare il rendimento di una pagina e di un contenuto, poi, è importante conoscere e riconoscere il ruolo della keyword: la main keyword o parola chiave principale è il cuore di tutta la strategia, l’intent primario dell’articolo che deve possedere i caratteri di pertinenza e rilevanza con i contenuti del sito web e della pagina stessa.

Le keyword secondarie derivano direttamente dalla principale, a cui spesso si accompagnano con l’aggiunta in genere di un solo termine (prima o dopo), e rappresentano una delimitazione semantica della prioritaria, definendo un aspetto specifico o un sotto-argomento della main keyword: anche le keyword secondarie sono pertinenti e rilevanti, ma solo per un dettaglio specifico del contenuto.

Le keyword correlate sono invece estensioni del contenuto della pagina e non sempre contengono la main keyword: possono essere sinonimi, variazioni grammaticali o altre espressioni che ampliano il campo semantico di un contenuto o di un articolo e sono utili per intercettare utenti con bisogni simili. In particolare, le keyword correlate rilevanti aiutano ad andare in profondità nei contenuti della pagina (espansione in verticale), rispondendo a un bisogno informativo dell’utente, mentre le keyword correlate non rilevanti servono soprattutto ad allargare il topic su altri campi semantici, per una espansione orizzontale utile al posizionamento organico in SERP.

Quali keyword usare per le strategie SEO

Andando ancora più nello specifico, ci sono almeno 6 grandi categorie in cui possono rientrare le parole chiave, con sfumature e accezioni varie. Il primo sistema di classificazione è sulla base dell’intent dell’utente, e perciò si identificano:

1. Keyword informazionali

Le informational keywords sono le parole chiave più generiche, quelle riferite a una query che serve a informarsi rispetto a un certo argomento e che in genere sono eseguite quando l’utente è all’inizio della sua search journey; sono parole chiave informazionali e informative, perfette da utilizzare in guide o pillar articles per acquisire rilevanza su un certo argomento agli occhi del motore di ricerca.

2. Keyword navigazionali

Le navigational keywords sono in genere parole chiave composte da un termine principale e da una parola aggiuntiva legata a un nome o a un marchio: l’intento navigazionale risponde all’esigenza dell’utente di ottenere informazioni specifiche su una linea prodotta esclusivamente da quell’azienda o di raggiungere quel particolare sito web ufficiale.

3. Keyword branded

Le branded keywords possono essere considerate una sfumatura di queste parole chiave navigazionali: sono “keyword secche” che si riferiscono direttamente al brand (marchio commerciale o personale) e spesso compaiono anche nel nome del dominio ufficiale, che difatti ottiene (quasi) sempre le prime posizioni in SERP per queste specifiche ricerche.

4. Keyword commerciali

Ancor più specifico è l’intento che muove l’interesse di un utente che esegue una ricerca commerciale e una successiva ricerca transazionale, che rappresentano una fase avanzata del processo di acquisto e in genere portano alla conclusione del percorso di ricerca delle informazioni. Le parole chiave di indagine commerciale servono alle persone che stanno raccogliendo dati specifici su prodotti e servizi, analizzando in particolare recensioni e confronti per valutare quale sia l’opzione disponibile che si avvicina maggiormente ai suoi desideri e asseconda le sue esigenze.

5. Keyword transazionali

Le transactional keyword, ricercate da consumatori che hanno ottenuto le informazioni a cui erano interessati e sono pronti a compiere un’azione, fare un acquisto, iscriversi a un servizio o scaricare un software: queste parole chiave servono di solito per ottimizzare i contenuti e le pagine di siti pensati per la vendita online di beni o servizi e l’attività SEO è fondamentale per ottenere un posizionamento valido che possa aumentare il tasso di conversioni.

6. Kewyord locali

Le local keywords definiscono azioni da compiere in un’area geografica specifica e servono a definire e delimitare l’interesse geografico di un contenuto: sono tutte le parole chiave geolocalizzate che circoscrivono una richiesta locale o che indirizzano la ricerca di un’attività presente su un territorio specifico.

Va da sé che un utilizzo accurato delle varie tipologie di keyword può determinare la riuscita della scalata di un sito all’interno delle SERP.

Proprio per questo una strategia alla base del posizionamento delle diverse parole chiave è fondamentale.

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